SBQ Magazine
10 - 2011
PREGHIERA SI', MA CON IL CUORE!
La preghiera con il cuore
Mettere in relazione Scienza e Fede non è mai un’impresa facile, come dimostrato da diversi studi scientifici sulle proprietà terapeutiche delle orazioni, che danno spesso risultati di difficile interpretazione. La Semeiotica Biofisica Quantistica è però in grado di verificare se una preghiera, a seconda della sua qualità, possa avere, o meno, effetti biologici su dei beneficiari a distanza.
L’esperimento ‘two prayers’, condotto recentemente da Sergio Stagnaro, porta un contributo significativo per la comprensione dell’efficacia della preghiera, concentrandosi da un lato sulla qualità della stessa, e dall’altro sui meccanismi di risposta biologica da parte dei soggetti beneficiari, sciogliendo in tal modo ogni dilemma interpretativo a cui vanno incontro invece ricerche centrate non sull’individuo singolo, bensì sulle statistiche, sui campioni e sui gruppi. Caotino ci racconta l'origine ed il significato di questo singolare test.
D: Come nasce l’esperimento delle ‘due preghiere’?
R: L’idea nasce da un mix di fattori, che comprendono l’esperienza ed il percorso personale da un lato, ed il quotidiano dialogo con Stagnaro dall’altro. Le più recenti sperimentazioni di Sergio sono quelle orientate a testare, mediante la SBQ, la validità della comunicazione a distanza, da coscienza a coscienza, tramite l’uso del pensiero. Nell’ultimo suo esperimento, denominato Lullaby, egli ha verificato con successo la possibilità che una ninna nanna trasmessa silenziosamente da parte di un individuo, col solo pensiero, raggiunga un preciso soggetto destinatario distante dal primo anche migliaia di chilometri.
D: Dalla ninna nanna alla preghiera: è questo il collegamento?
R: Sì. Nel momento stesso che Sergio mi comunicò i dettagli del 'Lullaby', subito mi venne in mente di chiedergli di verificare l’efficacia di due tipi distinti di preghiera. Questa intuizione è in qualche modo correlata ad un mio recente viaggio a Medjugorje, dove il principale messaggio che viene trasmesso e vissuto è quello di pregare con il cuore.
D: Cosa significa pregare con il cuore?
R: Posso rispondere mediante le stesse parole di Maria: “la cosa più importante è entrare nella profondità della preghiera, andare verso il cuore, con sincerità. Sia essa una melodia continua". Fare qualcosa con il cuore è un’espressione di uso comune; vivendola, nella pratica, si comprende maggiormente: “Se pregate, una sorgente di vita scaturirà dal vostro cuore”. Ho suggerito a Sergio di verificare l’efficacia di due tipi distinti di orazione: la prima fatta con il cuore, con fervore, con viva intensità e partecipazione, ed indirizzata ad una ben definita persona che si trova lontana a piacere; la seconda invece fatta senza cuore, ossia meccanica, secondo abitudine, usando semplicemente la memoria, senza fervore ed intensa partecipazione, comunque rivolta alla stessa persona.
D: Si tratta di preghiere di qualità estremamente differente..
R: E’ proprio questo il punto. E’ di facile intuizione che la preghiera con il cuore sia molto più efficace di un’orazione meccanica, fredda, piatta. Ma come verificarlo scientificamente..
D: E’ proprio la domanda che stavo per porle!
R: In recenti lavori, gli studi sulla Semeiotica Biofisica Quantistica hanno concentrato l’attenzione sulla corteccia limbica e pre-frontale, per vederne le reazioni microcircolatorie, ed associarle a possibili rischi di disordini cerebrali, come ad esempio il Parkinson o l’Alzheimer. E’ quindi possibile diagnosticare precocemente, a partire dal loro Reale Rischio Congenito, gravi sindromi e patologie, anche a livello cerebrale, consentendo così un’efficace prevenzione primaria, cioè ancor prima della loro insorgenza. Un’ evidenza più semplice da comprendere è data dall’ascolto della musica: è risaputo che essa migliori il livello dell’umore. Infatti, in questa situazione, grazie agli strumenti e alle conoscenze messe a disposizione dalla SBQ, il medico può osservare l’attivazione microcircolatoria dei centri neuronali anatomici, ovvero nell’amigdala, nella corteccia limbica e pre-frontale, nel nucleo sopra-chiasmatico e nell’epifisi. Riguardo alla preghiera, l’ipotesi fondamentale è quella di verificare se l’orazione trasmessa a distanza provochi qualcosa nel soggetto beneficiario, ossia l’attivazione microcircolatoria nelle aree sopra indicate.
D: Cosa intende per attivazione microcircolatoria?
R: Come dimostrò Harvey (1578-1657), Il sangue fluisce, dalle grandi arterie alle vene, passando attraverso i microvasi, che oggi sappiamo essere costituiti da piccole arterie, arteriole, capillari, venule post-capillari, nonchè da raffinate strutture anastomotiche - o con funzioni derivative, come i Dispositivi di Blocco Endoarteriolari - secondo dinamiche basali, caratterizzate da oscillazioni fisiologicamente ben definite a riposo. In particolari condizioni, sia fisiologiche sia patologiche, si osserva una modificazione, qualitativa-quantitativa, delle oscillazioni microcircolatorie, sia a livello di vasomotility che di vasomotion (vaso-contrazione e vaso-dilatazione delle piccole arterie ed arteriole, e, di conseguenza, dei capillari e venule post-capillari, sec. Hammersen): è questa l'attivazione microcircolatoria, divisibile in tre tipi con forme di passaggio dall'una all'altra. La microangiologia clinica, fondata dallo stesso Stagnaro, è quella disciplina che permette lo studio e l'analisi della funzione e della struttura di qualsiasi microcircolo, correlate al modo di essere e di funzionare del locale parenchima, secondo la Teoria dell'Angiobiopatia.
D: Aveva già un’idea a priori sull’esito dell’esperimento?
R: Chiesi a Sergio di testare l’esito di due diversi modi di pregare. Nel primo caso, la preghiera doveva essere recitata meccanicamente, a memoria, senza trasporto, mentre nella seconda ipotesi chiedevo una preghiera recitata con il cuore, con amore, con fervore. Ero convinto che in prima istanza non avrebbe osservato alcuna attivazione micro circolatoria nel beneficiario, mentre la preghiera con il cuore avrebbe indotto un’elevata attivazione micro circolatoria nella zona limbica del destinatario, lontano a piacere.
D: Ed è andata esattamente così?
R: Perfettamente. Il giorno dopo Sergio mi comunicò l’esito dell’esperimento, e mi disse che le mie ipotesi e previsioni erano esattamente confermate clinicamente ed empiricamente dalla SBQ.
D: E’ possibile replicare questo esperimento e valutarlo sulla base di qualche esame clinico?
Interessante è la possibilità di confutare fin d'ora i dati degli esperimenti 'Lullaby' e 'Two prayers',: è sufficiente disporre della PET (Positron Emission Tomography)!
D: Quali basi scientifiche sostengono la trasmissione a distanza della preghiera con il cuore?
R: Su questo punto dobbiamo richiamare alcuni innovativi concetti della scienza moderna, come la trasmissione non-locale dell’informazione, indipendentemente dallo spazio-tempo. Se il soggetto orante sta a Genova, ed il soggetto beneficiario dell’orazione vive a Sidney, le onde trasmesse dalla preghiera non percorrono una traiettoria nello spazio e nel tempo, come quella che percorrerebbe un aeroplano comprendo la medesima distanza in un certo numero di ore. La preghiera con il cuore arriva simultaneamente, sincronicamente: nel momento in cui si prega essa è già arrivata. La non-località è stata dimostrata da Alan Aspect nel 1982 nel mondo sub-quantistico, mentre lo stesso Stagnaro mediante l’esperimento di Lory ha corroborato l’ipotesi dell’esistenza della non-località nella comunicazione a distanza tra sistemi biologici. Sono da segnalare anche le teorie quantistiche di David Bohm nelle quali la non-località trova senso e complemento.
D: Perché allora l’esperimento fallisce in caso di preghiera meccanica, automatica, senza fervore?
R: Studi recenti mettono in evidenza la capacità dei corpi fisici, inclusi gli esseri umani, di emettere radiazioni, con effetti sia locali che non-locali. Le onde emesse possono avere variegate frequenze ed intensità. Il punto chiave da porre in evidenza è che nelle onde stesse c’è un mix di quantità vibrazionale e qualità d’informazione energetica. Sia la qualità che la quantità sono importanti. Una preghiera può avere un contenuto qualitativo importante, ma se non c’è intensità nell’atto volitivo, se non c’è fervore, essa non può viaggiare non-localmente. Geometricamente essa si può rappresentare come un attrattore di tipo ciclo limite, ossia è periodica, fredda, lineare, non ha raggiunto quella bellezza e quella complessità che solo l’orazione con il cuore può dare. Il 'come si prega' è l’elemento quali-quantitativo fondamentale. Se il cuore non si muove, anche recitando 1000 preghiere, nessuna di esse può arrivare: la quantità senza qualità non ha valore. Ecco perché Maria dice che una sola preghiera, ma con il cuore, vale molto di più di centinaia di preghiere, ma senza cuore.
Lavori precedenti della SBQ già avevano messo in evidenza la parallela presenza di realtà locale e non-locale nei sistemi biologici, e la co-presenza di caos deterministico e non-località in fisiologia. Grazie a questi preziosi riferimenti possiamo dunque chiudere il cerchio: la trasmissione non-locale dell’informazione è possibile solo in presenza di caos deterministico, ossia se e solo se lo spettro di onde trasmesso è associabile ad attrattori caotici, geometricamente di natura frattale. Geometrie frattali e comportamenti caotico-deterministici sono possibili solo in sistemi con dinamiche non-lineari. In presenza invece di dinamiche lineari, cicliche o periodiche, ossia ripetitive e meccaniche, come è il caso della preghiera senza cuore, la trasmissione dell’informazione a distanza non è possibile.
D: Anche la geometria delle onde assume dunque un’importante funzione.
R: Questo è vero anche alla luce dei lavori di Masaru Emoto sulla memoria-informazione dell’acqua. Egli ha compiuto degli studi che dimostrano la capacità dell’acqua di memorizzare l’informazione proveniente da diverse sorgenti d’onda, come ad esempio la musica, la preghiera o le nostre stesse parole. Variando la qualità della musica o delle parole vicino ad un bicchiere d’acqua, egli ha osservato le diverse correlate strutture cristallizzate dell’acqua: aumentando la qualità della musica o delle parole, i disegni geometrici corrispondenti incrementano la loro complessità, armonia e bellezza.