epistemologia della Semeiotica Biofisica Quantistica: entanglement, non-localita' e caos deterministico nei sistemi biologici degli esseri umani
I fenomeni dell’entanglement e della non-località nella fisica dei quanti e del caos deterministico nel mondo classico rappresentano, dal punto di vista epistemologico e delle loro relazioni mutue e con la natura, una sfida affascinante. Con il presente lavoro desideriamo investigare, verificare ed approfondire la presenza di questi comportamenti nei sistemi biologici. In particolare negli esseri umani, in vivo, vengono osservate, misurate ed interpretate le variazioni della complessità topologica delle forme, secondo René Thom, mediante il metodo clinico Semeiotico-Biofisico-Quantistico denominato riflesso-diagnostica percusso-ascoltatoria.
Queste variazioni - modificazioni volumetriche spazio-temporali delle forme - vengono misurate in concomitanza con appropriati stimoli energetici su ben definiti punti o trigger-points. Tali sollecitazioni agiscono sul locale livello dissipativo delle strutture esplicitando la complessità del sistema investigato ed il suo livello di entropia, di dimensione frattale, di energia libera endocellulare, di sintesi e produzione di ATP. La dimensione frattale utilizzata in questa ricerca, che è una misura delle variazioni della complessità topologica delle forme, svela la presenza implicata di campi morfogenetici - ordine implicato, secondo Bohm nella sua interpretazione causale della meccanica quantistica, in una epistemologia secondo la quale da essa seguono naturalmente i fenomeni di non-località ed entanglement - chiamati anche campi vitali o d’informazione, nonché permette di discernere localmente tra situazioni fisiologiche, patologiche o pre-patologiche dei sistemi biologici investigati, per finalità predittive, di monitoraggio terapeutico e di prevenzione primaria e pre-primaria delle più gravi patologie degenerative di natura mitocondriale. Per cercare di comprendere dal punto di vista epistemologico senso e significato dei fenomeni, osservati sperimentalmente, di correlazione a distanza (o entanglement) e non-località, sia nella fisica dei quanti [1-3] che in alcuni esperimenti di biologia quantistica [4-9], può essere utile riscoprire il contributo del fisico David Bohm [10-14]. Probabilmente ispirato dai suoi studi sul plasma, Bohm riscrisse e riformulò l’equazione di Schrödinger aggiungendovi un parametro fondamentale, il potenziale quantico, che trasforma - secondo la sua interpretazione causale - la meccanica quantistica da teoria probabilistica in teoria deterministica. In tal modo, l’’elettrone non si esplica casualmente, ma si muove sotto l’azione del potenziale quantico, che porta informazione dall’ambiente globale, attraverso connessioni non-locali, simultanee e sincroniche, tra i sistemi quantistici. Grazie al potenziale quantico Bohm introduce per la prima volta in fisica il concetto di campo di informazione, in cui l’elettrone non è in balia del caso, ma è una quantità ben definita, seppure in continua trasformazione, e continuamente e costantemente informata sull’ambiente che la circonda. Il potenziale quantico si configura come informazione potenzialmente attiva. Quando l’elettrone si muove lungo il suo percorso, sta rispondendo ad un pacchetto informativo, raggiungendo una specie di status. Quando questo status viene registrato nel mondo macroscopico, l’informazione si attiva e quella che era una potenzialità viene trasformata in attualità. L’informazione all’interno del potenziale quantico determina perciò l’outcome del processo quantico. L’informazione, che denota la complessità di un sistema [15], è essa stessa che lo guida. C’è un’informazione attiva, ovvero una forma con poca energia entra e dirige un’energia più grande. C’è una energia-forma che in-forma. Tale energia è in uno stato non formato, è potenzialmente attiva dappertutto, diventa attualità e si attiva quando la sua forma entra nell’energia classica. Informazione e forme furono studiate in maniera approfondita, dal punto di vista topologico, da René Thom, uno dei precursori della moderna teoria del caos deterministico, mediante la sua teoria delle catastrofi [16]. Secondo il matematico francese il problema fondamentale della biologia è di natura topologica, poiché la topologia è la disciplina matematica che si occupa del passaggio dal locale al globale. Spingendo questa tesi all’estremo, potremmo considerare tutti i fenomeni viventi come manifestazioni di un oggetto geometrico, il campo morfogenetico o campo vitale, simile al campo gravitazionale o elettromagnetico. Gli esseri viventi sarebbero quindi particelle o singolarità strutturalmente stabili di questo campo, ed i fenomeni, ad esempio, di simbiosi, parassitismo, sessualità, eccetera, sarebbero le interazioni e gli accoppiamenti (strutturali) tra queste particelle. Thom si pone come obiettivo la descrizione geometrica di questo campo, la determinazione delle sue proprietà formali e delle sue leggi di evoluzione, nonché la stabilità di ogni essere vivente, così come di ogni forma strutturalmente stabile. In quest’approccio, molto simile a quello di David Bohm, si recupera il significato etimologico di informazione, ciò che dà forma, nel processo di esplicazione dall’ordine implicato (campo d’informazione o campo morfo-genetico - genesi della forma) all’ordine esplicato, visibile, delle forme. Tutta l’informazione è in primo luogo una forma e viceversa qualsiasi forma geometrica può essere un veicolo di informazione. Nell’insieme delle forme geometriche che trasportano informazione dello stesso tipo è importante definire la misura della complessità topologica della forma, in particolare la misura qualitativa dell’informazione (la sua misura quantitativa scalare non è infatti significativa). Una di queste misure è l’entropia, perché essa è in relazione con la complessità topologica delle forme: tanto maggiore è la complessità topologica di una forma, tanto maggiore è la sua entropia. In questo sillogismo, la complessità può essere considerata come informazione: sappiamo infatti dalla teoria del caos deterministico, che l’entropia è equiparata al tasso di informazione di un sistema, e quando questo valore è nullo, assente è anche la sua complessità. Da diversi studi sulle dinamiche non-lineari nella fisiologia dei sistemi biologici [17- 20] sappiamo anche che, contrariamente a questo ipotizzato intuitivamente da Thom, forme altamente complesse possono resistere a perturbazioni di una certa ampiezza molto meglio rispetto a forme meno complesse. Ci sono infatti dei parametri universali che favoriscono la stabilità strutturale delle forme, dei loro equilibri complessi chiamati attrattori strani, come ad esempio la proporzione aurea Φ ed il δ di Feigenbaum [21, 22], perciò il caos deterministico è benvenuto in fisiologia. La presenza di caos deterministico nelle dinamiche non-lineari dei sistemi biologici è indice di comportamenti fisiologici. Ad esempio, nella microcircolazione esso favorisce la stabilità e l’adattabilità alle perturbazioni, l’efficienza ed efficacia distributiva, ad esempio, del flusso sanguigno, il miglioramento dell’ossigenazione tessutale, la flessibilità ed efficienza nel controllo degli errori, l’economia di grandi cambiamenti di stato con il minimo dispendio di energia [23-25]. In questo quadro, cerchiamo di comprendere i fenomeni di entanglement e caos deterministico, e la loro correlazione. Recentemente alcuni ricercatori hanno scoperto un legame tra questi aspetti della fisica classica e quantistica ritenuti non correlati. I loro risultati suggeriscono che sarebbe possibile utilizzare sistemi quantistici controllabili per studiare alcuni aspetti fondamentali della natura [26-29]. Da questi studi emerge che dove c’è un basso grado di entanglement c’è anche un basso livello di caos deterministico, mentre ad un alto grado di entanglement corrisponde un alto livello di caos deterministico, così che i due fenomeni sono fortemente correlati. Ciò che li collega in questa particolare ricerca è la termalizzazione6 ovvero forze trainanti dietro ad essa [30-31]. In altri lavori [32-35] si osserva che forme frattali emergono come manifestazioni macroscopiche di soggiacenti dinamiche quantistiche coerenti (morfogenesi) e la loro evoluzione (metamorfosi) va lungo particolari traiettorie, mentre cambiamenti nelle condizioni di frontiera possono indurre traiettorie divergenti (evoluzione dinamica non-lineare!). Le dinamiche dei componenti elementari si manifestano come un flusso di forme evolventi a livello fisico. La condensazione coerente dei quanti di onde di correlazione di lungo-periodo determinano forme specifiche, con strutture frattali auto-similari, la loro evoluzione e dimensione frattale, la struttura del vacuum. C’è un ri-arrangiamento dinamico della simmetria all’origine del processo di metamorfosi. Nella stessa direzione, degni di nota sono altri studi nella fisica che riguardano i sistemi di condensazione della materia ed i corrispettivi fenomeni di correlazione quantistica, caos deterministico e della cosiddetta entropia dell’entanglement [36-38]. In sintesi, diversi esperimenti confermano l’impostazione epistemologica di Bohm e Thom: la morfogenesi è in un ordine implicato quantico ricco d’informazione. Quest’informazione ha caratteristiche qualitative analoghe a quelle osservate nelle dinamiche (caos deterministico) e strutture (frattali) complesse nel mondo classico ed è essa stessa che dà forma alle parti del mondo sensibile e visibile e ne dirige le metamorfosi. Segni di entanglement, non-località, caos deterministico e frattali ci sono sia nel mondo quantico che in quello classico e alla loro frontiera nei processi di genesi e mutamenti delle forme, e quest’ordine strutturato complesso si potrebbe cogliere fisiologicamente nel momento in cui sono indotti degli stimoli o mutamenti energetici (come quello della termalizzazione sopra accennato) anche nei sistemi biologici, sia dal punto di vista funzionale che strutturale. Di questo si occupa la Semeiotica Biofisica Quantistica nel suo approccio trans-disciplinare. La Semeiotica Biofisica Quantistica (SBQ) osserva il comportamento dei sistemi biologici umani, in particolare dal punto di vista funzionale, e ne misura le dinamiche e le variazioni, in maniera oggettiva, precisa e ben definita. Questi dati sono reali, osservazioni cliniche misurate razionalmente al letto del paziente; sono fatti, incontrovertibili, non oggetto qui di discussione, perché già trattati e discussi dal punto di vista fisiopatologico, diagnostico e di prevenzione pre-primaria e primaria, in numerosi articoli scientifici [39-43]. Questi dati reali raccolti con il metodo SBQ bed-side sono in perfetta sintonia e correlazione con i corrispettivi dati clinici ottenuti attraverso la diagnostica per immagini e di laboratorio. La convenienza nel raccogliere dati clinici con la SBQ sta nella rapidità e nella economicità: in pochi secondi e a costo zero si possono collezionare clinicamente le medesime informazioni che si possono ottenere mediante la tradizionale diagnostica, che richiede però mediamente tempi più lunghi e certamente costi molto più elevati. Inoltre la SBQ, fin dalla prima visita, permette di incanalare in una precisa direzione il percorso diagnostico clinico tradizionale orientandolo in maniera ottimale, evitando così esami superflui o di procedere per tentativi o per esclusione, con chiari benefici di economicità ed ottimizzazione di tempi e risorse. Essa non si sostituisce perciò, dal punto di vista clinico, alla diagnostica tradizionale che va sempre fatta, ma ne illumina il percorso, le scelte e gli orientamenti, favorendone l'efficacia, l'efficienza e l'ottimalità in termini di costi/tempi/benefici/risultati. L’originale e fondamentale valore aggiunto della SBQ sta nella sua possibilità di raccogliere in primo luogo dati pre-clinici, in individui considerati clinicamente sani, che potrebbero però svelare la presenza, fin dalla nascita, di qualche predisposizione genetica (terreni o costituzioni) a ben definite patologie (in particolare degenerative di natura mitocondriale) e lo stato evolutivo del loro eventuale rischio congenito (Reali Rischi) in corso. Il presente articolo desidera esplorare ulteriormente la SBQ dal punto di vista epistemologico, cercando di comprendere, dare un significato ed interpretare la natura di questi dati, come si ottengono, perché sussistono, che cosa li fa emergere, in un quadro transdisciplinare che coinvolge diverse discipline scientifiche quali ad esempio la genetica, la genomica, la fisica, la biologia, la chimica, la matematica applicata ai sistemi con dinamiche non lineari. Il dato SBQ emerge come riflesso dopo una particolare manovra durante la quale si stimola con una mano (es. digito-pressione, pizzicotto cutaneo) un particolare punto (trigger-point) del corpo umano correlato con il parenchima del sistema biologico che si desidera investigare, e con l'altra mano si percuote (mediante l'antico metodo della percussione ascoltata di visceri ed organi) un'altra parte del corpo umano raccogliendone sensorialmente (mediante l'auscultazione) le eventuali modificazioni rispetto al loro comportamento basale (riflesso diagnostica percusso-ascoltatoria). Lo stimolo di un punto del nostro corpo provoca simultaneamente delle variazioni volumetriche in ogni altra parte (organo e viscere del corpo umano) e modificazioni funzionali significative in tutti i sistemi biologici umani e animali (ad esempio nella microcircolazione e nei microvasi) che si possono misurare, parametrizzare e a cui il medico può dare un preciso significato diagnostico [44-46]. La simultaneità e non-località dei fenomeni osservati, mediante la SBQ, in tutti i sistemi biologici, presenta forti analogie con i comportamenti di non-località ed entanglement propri non solo del micro-mondo sub-quantistico, ma osservati anche recentemente nel mondo classico, attraverso gli strumenti della biologia quantistica [54- 57]. Sono stati rilevati fenomeni di entanglement e coerenza quantistica non solo tra fotoni, ma anche tra piccoli diamanti [47], nella fotosintesi clorofilliana delle alghe marine [7], nel batterio verde sulfureo [48], nelle mutazioni del DNA [49], nelle attività enzimatiche [50], nelle attività visive della retina (foto-transduzione) [51], nella teoria delle vibrazioni dell'olfatto [52], nella magneto-recezione [53]. Prendendo spunto dall’esperimento di Aspect [2], attraverso la SBQ cerchiamo di verificare se anche nei sistemi biologici c’è un effetto riconducibile all’entanglement quantistico. Nel mondo quantico l'informazione assume una dimensione “non-locale”, infatti due elettroni staccati ed allontanati nello spazio (dis-entangled), si comportano in modo identico di fronte a qualsiasi misurazione o perturbazione apportata su uno soltanto di loro, come se fossero ancora a contatto. Essi mantengono la capacità di effettuare un'azione di comunicazione simultanea a distanza. La spiegazione semplice di questo apparentemente strano comportamento risiede nell’ipotizzare l’esistenza di una realtà “non-locale” accanto alla più nota realtà locale, in cui viviamo. Consideriamo, ad esempio, l'esperimento di Lory [58], che è fondato sul fatto che “tutte” le componenti subatomiche, e quindi atomiche e molecolari strutturate a formare una cellula, e l’insieme cellulare o parenchima, sono correlate tra loro e con “tutte” le altre di identica derivazione embriologica. Con l’ausilio del metodo diagnostico SBQ, la pressione digitale applicata sopra una parotide oppure una ghiandola salivare sottolinguale, di una sorella gemella "monovulare" (questo esperimento è stato eseguito la prima volta su due sorelle gemelle) provoca “simultaneamente” l'attivazione microcircolatoria tipo I, associato, del pancreas dell'altra sorella gemella, indipendentemente dalla distanza che le separa: metri o kilometri [59]. E’ noto che una volta il pancreas era definito e conosciuto come la ghiandola salivare intestinale. Consideriamo un altro esempio, sempre con l’ausilio del metodo diagnostico SBQ. La pressione digitale intensa sul precordio, come nel segno di Caotino [39, 46], provoca simultaneamente la variazione della complessità topologica della forma dello stomaco, se il medico si pone in ascolto, mediante percussione ascoltata, su un tratto della grande curva gastrica di un soggetto cardiopatico o con Reale Rischio Congenito di Cardiopatia Ischemica. Se il medico si ponesse in ascolto su qualsiasi altro organo o viscere (ad. esempio sulla milza, sui polmoni, sul fegato, sul coledoco, sul cieco, sui reni, sui surreni), analogamente egli registrerebbe simultaneamente alla pressione sul precordio, nel medesimo soggetto, la variazione della complessità topologica della forma (organo o viscere auscultato): questo perché tutti i sistemi biologici reagiscono simultaneamente allo stimolo iniziale. Ciò significa che c’è una correlazione temporale (sincronica) e spaziale (ubiquitaria) relativa al fenomeno di entanglement, analoga a quanto possiamo vedere nel movimento di un iceberg sull’oceano: diverse sue parti emergono in superficie, sembrano muoversi, comunicando misteriosamente una con l’altra, in maniera simultanea, seppure separate una dall’altra (ordine esplicato); in realtà c’è un corpo unitario sommerso dell’iceberg (ordine implicato) che guida ciò che appare muoversi separatamente, ma in modo correlato, in superficie (vedi Figura 1). Figura 1. Analogamente ad un iceberg mosso dal moto ondoso dell’oceano in cui c’è una parte dinamica
sommersa unita, implicata, invisibile ed indifferenziata e più di una parte emersa, esplicata, visibile e separata, la
variazione della complessità topologica si manifesta simultaneamente ed in modo ubiquitario in tutte le forme sensibili
(es. stomaco, fegato) dell’ordine esplicato, comportamento analogo ai fenomeni di entanglement e non-località
quantistici, in seguito a uno stimolo energetico (es. sul precordio) che agisce sul campo d’informazione o
morfogenetico (ordine implicato) favorendo la metamorfosi: l’informazione da potenziale diventa attualità,
informazione attiva, che dà forma (nuova).
Dal punto di vista biologico c’è un’unità sottesa (es. unità micro-vascolo-tessutale) che governa i comportamenti dei sistemi osservati. Il passo successivo è quello di misurare la variazione della complessità topologica di tali forme e darne un significato (es. fisiopatologico, diagnostico, ecc.).
I campi morfogenetici [16] intimamente correlati ai campi d’informazione [11, 13] sembrano essere soggiacenti [32, 33] alla morfogenesi e metamorfosi (variazione) delle forme; un’unità sottesa indifferenziata sovraintende alla genesi e variazione delle forme (variazione della complessità topologica delle forme), differenziate e separate, del mondo classico, sensibile, visibile, esplicato. Talune forme – sia quantiche che classiche - talvolta si comportano in maniera particolarmente correlata, come se comunicassero simultaneamente, benché lontane una dall’altra (entanglement), ma in realtà emergono da una fonte-unità comune, così che la separatezza è in realtà solo apparente. Guardiamo ad esempio la crescita di un albero nell’arco temporale della stagione primaverile e supponiamo di non poter vedere ed ignorare che esso abbia radici e tronco. Se potessimo dunque vedere solo la metamorfosi dei rami e delle gemme, poi foglie, poi fiori, diremmo che tutte queste variazioni della complessità topologica delle forme, apparentemente separate una dall’altra, sono correlate (entangled), comunicando misteriosamente a distanza e crescendo simultaneamente in armonia e bellezza, non potendo vedere, per l’ipotesi fatta, l’unità che le sottende e le governa. Parallelamente poi le ramificazioni della pianta seguono delle dinamiche intimamente correlate con il raddoppiamento di periodo, una delle più frequenti transizioni al caos deterministico, governato in tal caso da costanti universali fondamentali come il δ di Feigenbaum ed il rapporto aureo sopra menzionati. La presenza dell'entanglement e del caos deterministico nei sistemi biologici [7-9, 36-38, 49-57] è interessante, ma non sufficiente per comprendere la loro correlazione ed i significati fisiopatologici, in particolare nella medicina. E' risaputo che i sistemi biologici sono generalmente di natura dissipativa, e molteplici lavori evidenziano la presenza in essi di dinamiche fisiologiche di tipo caotico deterministico, ma talvolta essi possono avere delle caratteristiche conservative. E’ bene perciò ricordare che gli stimoli energetici su particolari punti dei sistemi biologici, tali da indurre la variazione topologica delle forme, devono essere dosati in un range ben definito (espresso in dyne/cm2) inducendo sì un aumento del livello di energia libera endocellulare e di ATP, ma mantenendo il carattere dissipativo del sistema eccitato, termodinamicamente aperto, condizione necessaria affinché si possano osservare delle dinamiche non-lineari complesse, in particolare nella microcircolazione e nei microvasi, che sono in intima relazione con il relativo parenchima e le locali attività mitocondriali [23- 35, 60-73]. La Semeiotica Biofisica Quantistica evidenzia in fisiologia la co-presenza di entanglement, - recentemente scoperto anche nei geni mitocondriali e nucleari, nei mitocondri [74], nel reticolo endoplasmatico [75], e nella rete dei capillari nutrizionali -, e caos deterministico nei sistemi biologici, corroborando altre ricerche [27]: ad una locale diminuzione dell’entanglement corrisponde una minore complessità, viceversa un maggiore entanglement è correlato ad aumento del caos deterministico. Scopo di questo lavoro è di spiegare come questi fenomeni si compenetrano l'un l'altro. In particolare le basi epistemologiche della SBQ evidenziano il ruolo fondamentale dell'informazione (incertezza, entropia, ciò che dà forma) in fisiologia, nell'efficienza, stabilità ed equilibrio dinamico dei sistemi biologici, che è testimoniata e corroborata dalla parallela presenza in fisiologia di costanti universali come il δ di Feigenbaum ed il rapporto aureo Φ sopra citate. Questa informazione, sinonimo di complessità, agisce simultaneamente e non localmente, sfruttando l'entanglement per essere ed agire sincronicamente ed in modo ubiquitario, gerarchicamente, ad ogni livello, a partire dal genoma (es. mitocondriale) [82, 83]. La Semeiotica Biofisica Quantistica è finalizzata alla raccolta di segni. I segni raccolti sono la manifestazione di riflessi, manifestazione reale, oggettiva, fattuale, in seguito ad una particolare diagnostica dinamica costruita sull’antico metodo della percussione ascoltata di organi e visceri. Di che tipo di riflessi si tratta? Si tratta di movimenti [44, 46] di organi o visceri indotti dalla pressione su particolari punti, trigger-points, di riferimento correlati con i sistemi biologici che si desiderano indagare. Questi riflessi, che testimoniano un movimento di un organo o viscere, una variazione di queste forme, sono la esplicitazione di un segnale [76], o meglio di un campo [77], che simultaneamente in-forma, dà forma, dà nuova forma all’organo, al viscere percosso, e allo stesso tempo così svela l’in-formazione che esso contiene, propria, relativa al parenchima, al tessuto che stiamo stimolando ed indagando. Ad esempio, la pressione su un qualsiasi punto del precordio incrementa l’acidosi tessutale che peggiora fino a raggiungere dopo un tempo (tempo di latenza del riflesso) una certa soglia; il raggiungimento della soglia attiva un segnale [76] già presente potenzialmente in tutto il corpo e che il medico percepisce con lo stetoscopio: c’è una modificazione del timbro e dell’intensità del suono ascoltato. C’è un’informazione celata, nascosta, potenzialmente attiva ovunque, ma ancora implicata, che grazie allo stimolo pressorio si svela, diviene visibile, alla luce del sole, attualità, informazione attiva, esplicata. Questa informazione è quali-quantitativa. Essa è in-formazione, ciò che dà forma all’attrattore strano e caotico, equilibrio di un sistema dinamico non-lineare fisiologico, e allo stesso tempo “dà forma” al microcircolo e al relativo parenchima, e “prende forma” dal relativo genoma mitocondriale, variegato, differenziato da parte a parte, da tessuto a tessuto di uno stesso organismo, a causa del fenomeno dell’eteroplasmia mitocondriale. Quest’in-formazione attivata, fisiologicamente è sinonimo della presenza di caos deterministico e di strutture frattali (funzione e struttura sono due poli della stessa equazione), e proviene da un campo d’informazione biologico [77] celato, nascosto, che è esso stesso naturalmente, fisiologicamente pulsante con caratteristiche frattali. Tale informazione in fisiologia è sinonimo di entropia non nulla (positiva, in valore assoluto), misura del caos deterministico, di incertezza ed imprevedibilità, che sono le caratteristiche qualitative del caos deterministico, unitamente alla dipendenza sensibile alle condizioni iniziali, il tutto però in un quadro di un ordine strutturato superiore, complesso, le cui proprietà sono virtuose: unità, densità, compattezza, flessibilità, apprendimento, ottimalità, economicità, efficienza, minimo dispendio energetico, ottimale occupazione degli spazi e distribuzione energetica (es. di sangue ed ossigeno). |
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I curatori del presente sito ufficiale della SISBQ - Società Internazionale di Semeiotica Biofisica Quantistica
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