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Basi epistemologiche della Semeiotica Biofisica Quantistica: la matematica della natura

“Tu hai tutto disposto con misura, calcolo e peso”. (Sap 11,20)

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​La Società Internazionale di Semeiotica Biofisica Quantistica (SISBQ) da una decina d’anni promuove l’opera scientifica ultra-sessantennale del dottor Sergio Stagnaro, 88 anni, medico ligure di Riva Trigoso (www.sisbq.org).

All’inizio delle sue indagini, fin dagli anni cinquanta, egli si pose, come tutti i ricercatori, delle domande a cui cercò poi di rispondere mediante un approccio scientifico (utilizzando nella semeiotica medica - l’evoluzione originale che chiama Semeiotica Biofisica Quantistica (SBQ) – la percussione auscultata di organi e visceri).

“Nella seconda metà degli anni cinquanta meditai sulle relazioni esistenti tra il corpo umano ed il resto della natura [1]. Dobbiamo tener presente che il corpo umano ha delle similitudini con le altre strutture viventi che lo circondano. «Quale struttura connette il granchio con l’aragosta, l’orchidea con la primula e tutti e quattro con me? E me con voi? E tutti e sei noi con l’ameba da una parte e con lo schizofrenico dall’altra?». Sono queste domande di Gregory Bateson [2,3] che a mio avviso sono prime ed ultime, sulle connessioni e similitudini tra uomo e natura, tra mente e natura. Noi possiamo osservare certe norme, certe regole, in ogni attività della vita che è fuori di noi e ritrovarle parimenti all’interno di noi. Ed è questo legame sottile che lega il singolo a tutto il mondo, a tutto il cosmo, che non dobbiamo mai dimenticare. Non è forse vero che in un granellino di sabbia ci sono tutte le leggi fisiche dell’Universo? [4] Saperle vedere, questo è importante! La Percussione Ascoltata è fondata sul principio che il corpo umano rappresenta il paradigma di un complesso e meraviglioso sistema di informazioni, inviate da parte a parte dell’organismo, in condizioni fisiologiche e specialmente patologiche, trasmesse sotto forma di input nervosi, causati da stimoli di natura fisica, chimica, vascolare, biochimica-metabolica in grado di attivare i recettori istangici, inizio di archi riflessi terminanti in numerosi visceri e organi. Con l’aiuto di questo metodo, nato alla fine del XVIII secolo, il medico valuta, sia qualitativamente che quantitativamente, le modificazioni degli organi bersaglio di un individuo supino e psico-fisicamente rilassato, secondo ben definite modalità di stimolazione e di ascolto.”

L’unità del tutto, l’interconnessione e le relazioni tra tutte le parti sono studiate da diverse angolature: ne hanno parlato in qualche misura ricercatori di ogni tipo (filosofi, matematici, pensatori, teologi, antropologi, scienziati, eccetera), di ogni terra, da oriente ad occidente, ed in tutte le epoche [5-9].

Se ci guardiamo intorno, se osserviamo la natura ci sono somiglianze suggestive fuori e dentro di noi, come ad esempio le ramificazioni degli alberi, del delta dei fiumi, delle sinapsi neuronali, delle cellule di Purkinije, della retina, dell’albero bronchiale, del dotto biliare, del tessuto connettivo, dell’albero coronarico. Quale ordine, quale struttura [10] connette tutto ciò?

Sergio Stagnaro guarda ai microvasi per cercare la risposta, partendo da un’unica assunzione ed ipotesi di lavoro [11]: genoma, parenchima e microvasi sono intimamente correlati, così che se si riuscisse ad ottenere informazione utile dall’osservazione dei microvasi, indirettamente e parallelamente si avrebbero informazioni genomiche e parenchimali qualitativamente importanti da vari punti di vista (fisiopatologico, diagnostico, ecc.).

Dice infatti Stagnaro: “La Percussione Auscultata concretizza l’idea che la realtà, ma anche la sua conoscenza, in fisiologia e patologia, è costituita dalla relazione tra i singoli enti (mente e sensi del medico e corpo del paziente) sulla base di informazioni [12, 13] presenti all’interno degli enti stessi, scambiate tra enti ed enti a formare una struttura che tutto connette e tutto penetra. Come afferma Gregory Bateson «quel più ampio sapere, colla che tiene insieme le stelle e gli Anemoni» è presente all’interno sia delle une che degli altri. La mente rappresenta un fenomeno relazionale all’interno dei singoli enti e tra i diversi enti, presente dove c’è informazione, differenza che provoca una differenza, uno stimolo che modifica il relativo recettore e genera informazioni che sono trasmesse lungo il neurone afferente correlato ai centri nervosi e quindi al neurone efferente fino a provocare una differenza nel modo di essere dell’organo bersaglio. Di fronte a questa complessità e dinamicità di strutture da conoscere, appare evidente che il tutto è ben di più della somma delle sue parti, tipico approccio ancora in essere del metodo scientifico riduzionistico, semplicemente deterministico, del divide et impera. Il corretto approccio, o modello conoscitivo, deve essere necessariamente complesso, biologico-molecolare, globale e non riduttivo, intendendo di non escludere dalla complessità il semplice, prevedibile, che anzi è incluso, ma accettando la sfida che la parola-problema complessità comporta e significa: prediligere il percorso e non la meta finale, anche se ovviamente si raggiungono in itinere mete intermedie, che sono ad un tempo traguardo-partenza per ulteriori avventure di idee”.  

Come osservare i microvasi? Cosa si sa su di essi? La maggior parte degli studi sono di carattere morfologico-strutturale, mentre l’aspetto funzionale è pressoché sconosciuto. Secondo il professor Claudio Allegra, grande esperto italiano di microangiologia negli ultimi decenni, le dinamiche microcircolatorie sono di natura stocastica, ossia imprevedibile, casuale, probabilistica [14].  E’proprio così? In secondo luogo, come possiamo osservare e misurare le dinamiche microcircolatorie, apparentemente erranti, dato che il flusso sanguigno microcircolatorio è attivo a volte in alcuni distretti, ma non in altri, e viceversa (“fisiologica disomogeneità temporale” [15])?

Osservando i figuranti di un film su Stradivari sul sagrato del Duomo di Cremona Sergio Stagnaro ebbe l’illuminazione. Le comparse, inizialmente sparse qua e là in quella piazza, senza un plausibile ordine, improvvisamente, in seguito ad uno squillo di tromba, cominciarono a muoversi in modo coerente, disponendosi secondo un certo ordine per entrare in chiesa. I figuranti gli sembrarono metaforicamente come i globuli rossi, che dietro uno stimolo (ad esempio, pressione digitale sul precordio) avrebbero dovuto iniziare a muoversi in modo coerente, ordinato, passibile di misura con preciso significato diagnostico.  Per analogia possiamo pensare al laser [16], fascio di luce coerente in uno spazio ristretto. Questa fu la nascita della microangiologia clinica [17], che permise di dare originali risposte che confermarono l’unica ipotesi iniziale (intima correlazione tra genoma, parenchima e microvasi).

In particolare, se c’è alterazione genetica (ad esempio, una disfunzione del DNA mitocondriale o mit-DNA), essa è riflessa biologicamente ed è in relazione a cambiamenti nel sistema biologico il cui parenchima mostra le mutazioni genetiche. Infatti, fin dalla nascita, nel caso di una qualche disfunzione del mit-DNA, si possono osservare variazioni cliniche nei relativi sistemi biologici di riferimento.  In particolare, il metodo clinico SBQ permette di osservare, fin dalla nascita, le alterazioni funzionali - strutturali nella locale microcircolazione e nei microvasi che in fisiologia oscillano, a riposo, secondo le leggi matematiche del caos deterministico.

Che cos’è il caos deterministico [18]? Spesso chiamato anche col nome di complessità, ci sono stati a riguardo diversi studi in medicina, utilizzando la diagnostica strumentale (EEG, ECG, EGG) su varie patologie come ad esempio le cardiopatie [19, 20], l’Alzheimer [21, 22], la retinopatia diabetica [23, 24] la schizofrenia [25, 26]. Tutti questi lavori concordano sui seguenti aspetti: importante e basilare informazione clinica è codificata in oscillazioni spazio-temporali; il grado di complessità riflette la capacità del sistema di rispondere ed adattarsi a perturbazioni; la complessità diminuisce con la patologia. In medicina l’osservazione di dinamiche non-lineari di tipo caotico-deterministico è dunque in generale benvenuta perché ciò significa che siamo in fisiologia.

Per comprendere il caos deterministico dobbiamo inquadrarlo nell’ottica dei sistemi dissipativi, scoperti e così definiti da Ilya Prigogine [27-29], Nobel per la chimica, e studiati ora anche nella fisica dei quanti dal premio Nobel Gerard ‘t Hooft [30]. Essi sono sistemi aperti che lavorano in uno stato lontano dall’equilibrio termodinamico scambiando, con i sistemi in relazione e con l’ambiente, energia, materia ed informazione, tra le cui caratteristiche c’è la formazione spontanea di strutture ordinate, complesse e/o caotiche. Lo stesso Prigogine favorì la nascita dell’epistemologia della complessità e nuovi concetti come emergenza, auto-organizzazione, ordine dal caos [31]. Ci sono diversi esempi di sistemi dissipativi in fisica ed in natura: le celle di Bénard, i cicloni, i laser, gli ecosistemi, le forme di vita. Le celle di Bénard, ad esempio, sono strutture che si formano in uno strato sottile di un liquido quand’esso da uno stato di riposo ed equilibrio termodinamico viene riscaldato dal basso con un flusso costante di calore. Raggiunta una soglia critica di temperatura, alla conduzione del calore subentrano dei moti convettivi di molecole che si muovono coerentemente formando delle strutture a celle esagonali o ad alveare. Secondo Prigogine questo è “un esempio lampante di come l'instabilità di uno stato stazionario dia luogo a un fenomeno di autoorganizzazione spontanea”.

A questo punto possiamo tracciare un parallelo con quanto contraddistingue il metodo diagnostico dinamico (evoluzione della statica semplice percussione ascoltata utile per la delimitazione di visceri ed organi) creato da Stagnaro, la “riflesso diagnostica percusso ascoltatoria” [32].

In un certo senso, il dottor Stagnaro ripete l’esperimento delle celle di Bénard studiando il comportamento dei sistemi biologici, in particolare il microcircolo, quando si esercita uno stimolo energetico (non calore come con le celle di Bénard, ma pressione con le dita) ed osservando cosa capita quando viene superata una certa soglia critica. Sorprendentemente succede qualcosa di inaspettato: lo stomaco si muove, c’è un’emergenza! Si tratta di un fenomeno reale, oggettivo, incontrovertibile di cui hanno fatto esperienza almeno una volta centinaia di medici che hanno iniziato ad apprendere correttamente il metodo della percussione ascoltata dello stomaco, così come insegnato dallo scienziato e pioniere ligure.

In sintesi, lo stimolo pressorio sul precordio incrementa l’acidosi tessutale che peggiora fino a raggiungere, dopo un tempo (tempo di latenza), una certa soglia. Il raggiungimento della soglia attiva un segnale che si diffonde ubiquitariamente e simultaneamente in tutto il corpo e che il medico percepisce con lo  stetoscopio: c’è la modificazione del timbro e dell’intensità del suono ascoltato. In caso di  stimolo intenso del precordio, se il raggiungimento della soglia è simultaneo, lo è anche la comparsa del riflesso ascoltatorio: questo è segno di Reale Rischio congenito di cardiopatia ischemica ( segno di Caotino positivo).

Ricordando che i microvasi in fisiologia oscillano, a riposo, secondo le leggi matematiche del caos deterministico, è dunque la matematica stessa che viene in soccorso alla microangiologia. Se la microangiologia è il cuore della SBQ, la matematica è il cuore del cuore della SBQ. Del resto Galileo diceva che “la scienza parla il linguaggio matematico perché il libro della natura è scritto in linguaggio matematico”. Lo conferma il Nobel per la fisica Richard Feynman: “la cosa strana della fisica è che anche per formulare le leggi fondamentali abbiamo bisogno della matematica”.

La SBQ studia le dinamiche matematiche non - lineari dei sistemi biologici. Come? Non conosce le leggi biofisiche che generano queste dinamiche (esse sono ignote), non congettura dei modelli matematici per approssimare tali leggi, bensì osserva e misura la realtà biofisica, ossia i segnali, le onde, le oscillazioni generate dalle ignote leggi biofisico-matematiche e da esse trae informazione diagnostica [33]. Cosa vuol dire oscillazioni microvasali? I microvasi sono strutture contrattili che aprendosi (dilatazioni) e chiudendosi (contrazioni) regolano il flusso sanguigno. Se collezioniamo queste fasi di apertura e chiusura misurandole nel tempo e nello spazio disegniamo graficamente un’onda, un’oscillazione che contiene preziose informazioni.

Il microcircolo, a riposo, oscilla fisiologicamente secondo le leggi matematiche del caos deterministico. In questa complessità c’è un insieme di regolarità (“high spikes”) e variablità (caos deterministico). Questa oscillazione disegna una traiettoria che se proiettata su uno schermo diventa un groviglio di orbite. Come sono queste orbite? Possono in breve sovrapporsi (equilibrio periodico) oppure non sovrapporsi mai e girare all’infinito (caos deterministico) riempiendo sempre più tutti gli spazi in cui compare questo oggetto, dando forma ad un equilibrio chiamato attrattore strano.

Vediamo le caratteristiche principali di questo attrattore, ossia l’aspetto (funzionale) caotico e l’aspetto (strutturale) frattale. Fisiologicamente esso è unito, denso, compatto, mentre quando comincia a disgregarsi, a perdere di unità, compattezza, densità, non è una buona cosa, perché si smembra, trasformandosi in equilibri più semplici (quasi periodici, periodici, di punto fisso). Pensiamo ad esempio ad una nuvola: quando è unita, densa, compatta, c’è la possibilità di pioggia, di acqua che è vita, mentre quando essa si disunisce, perde di unità e compattezza, svanisce la possibilità di pioggia e la vita soffre: ci allontaniamo dalla vita, dalla situazione fisiologica. Analogamente possiamo pensare al genoma frattale, quando perde di complessità [34, 35].

Il caos deterministico ha a che fare con: regolarità nell’apparente irregolarità; armonia, ordine superiore, nell’apparente disordine; bellezza, coerenza nell’apparente incoerenza; struttura nell’apparente assenza di struttura. Che cos’è il caos deterministico? Possiamo dire che è un ordine complesso, strutturato, di grado più fine ed elevato rispetto ad ordini più semplici e banali. Esso ha delle caratteristiche precise ben definite, quali ad esempio l’imprevedibilità (proprietà intrinseca del sistema dinamico, niente a che spartire con l’imprevedibilità di tipo probabilistico-stocastico), l’incertezza (intimamente legata al tasso di entropia [36] – non nullo - o di informazione del sistema osservato), la dipendenza sensibile alle condizioni iniziali (effetto farfalla [37]). Esso ci stimola, perché è presente ovunque in natura: le più profonde leggi della natura non seguono il pensiero e la logica umana: occorre mutare il nostro modo di pensare, siamo chiamati ad abbracciare un nuovo paradigma, il paradigma della complessità!

Se guardiamo alle ramificazioni di un albero, possiamo notare in esse dei punti critici a partire dai quali l’equilibrio muta: da singolo (il tronco), a doppio (biforca in due grossi rami), e poi via via raddoppia (periodo 4, 8, 16, 32). Il raddoppiamento però non procede all’infinito, perché a partire da una certa soglia critica per equilibrio c’è una grande novità, una folta chioma di foglie, poi fiori, poi frutti: un attrattore strano. Il raddoppiamento di periodo è una delle vie al caos, delle transizioni al caos. Ce ne sono altre come l’intermittenza o la “blue sky catastrophe”. La più comune e frequente via al caos in natura è il raddoppiamento di periodo: alcuni esempi di “alberi”, sia dentro che fuori di noi, sono stati sopra menzionati.

Con la SBQ si fa l’esperienza sensoriale di qualcosa di inaudito ed originale nella semeiotica medica e nella medicina in generale: lo stomaco si muove (non per peristalsi, ma per altri motivi). Al di là dell’emozione quando un medico per la prima volta si rende conto, con l’aiuto del fonendoscopio e della percussione ascoltata della grande curva gastrica, della motilità dello stomaco, diventa interessante raccogliere delle informazioni utili, dei dati relativi a queste dinamiche spazio-temporali.

L’analisi dell’informazione racchiusa in questi parametri ci permette di dire se siamo in presenza di equilibri caotici (stato di salute) o se ci si sta allontanando dalla complessità, andando via via verso equilibri più semplici (quasi-periodici, periodici, di punto fisso): dalla costituzione (predisposizione a qualche patologia degenerativa di natura mitocondriale) al reale rischio congenito nei suoi vari gradi di evoluzione fino alla patologia conclamata cronica (punto fisso) [38].

C’è da notare che il comportamento caotico deterministico delle oscillazioni fisiologiche d’interesse è nelle dinamiche microcircolatorie, che il medico apprendente la SBQ inizialmente non è in grado di osservare. Egli può però evocare il riflesso gastrico aspecifico mediante la percussione ascoltata dello stomaco. In particolare, può misurare la durata di tale riflesso, che è intimamente correlata con la microcircolazione, essendo tale parametro inversamente proporzionale alla riserva funzionale microcircolatoria e alla dimensione frattale, misura della complessità caotico-deterministica, ottenendo così indirettamente l’informazione diagnostica desiderata di rilievo. Nei grafici 1 e 2 è evidenziata l’importanza della durata del riflesso gastrico aspecifico: quand’essa è uguale o maggiore di 4 secondi c’è già costituzione, reale rischio congenito o patologia in corso, mentre quando la durata è minore di 4 secondi il sistema biologico investigato ha un comportamento fisiologico, sia dal punto di vista parenchimale che microcircolatorio (assenza di costituzione, reale rischio o patologia).


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Grafico 1. Dall’attrattore strano (fisiologia) al punto fisso passando per il ciclo limite. Grafico 2. Diagramma di biforcazione. Quando la durata del riflesso è 4 o più secondi la fisiologia è perduta.
A questo punto ricordiamo Mitchell Feigenbaum, un ricercatore statunitense, che un po’ di anni fa cercava delle risposte ai medesimi quesiti ora in discussione, osservando la natura e le sue strutture: gli alberi, le nuvole, eccetera. Cercava di capire se ci fossero delle regolarità nell’apparente irregolarità, delle spiegazioni razionali e coerenti che dessero forza allo stupore e meraviglia quando contempliamo la bellezza di certi fenomeni naturali. Per farla breve egli ha scoperto una cosa importante, una costante universale relativamente al diagramma di biforcazione metaforicamente rappresentato dalle ramificazioni di un albero, che ha un’importanza straordinaria, come ce l’ha il pi greco, la costante di Planck nella fisica, ecc. Questa costante, chiamata poi costante di Feigenbaum, o delta di Feigenbaum [39] ci dice in breve che la ramificazione di un successivo ramo segue un ben definito ordine, è un rapporto ben preciso, che si può calcolare prendendo due intervalli successivi di biforcazione.

La cosa straordinaria - non tanto visto che parliamo di una costante universale ossia presente ovunque in natura, sia dentro che fuori di noi, dove ci sia una via al caos mediante raddoppiamento di periodo - è che Sergio Stagnaro, guardando alle oscillazioni non-lineari fisiologiche del microcircolo a riposo trova che esse fisiologicamente convergono al delta di Feigenbaum [40].  

Possiamo guardare all’attrattore strano in primis dal punto di vista funzionale (via al caos chiamata raddoppiamento di periodo), ed in questo ambito il caos deterministico ha un marchio di fabbrica, una costante universale, chiamata delta di Feigenbaum.  L’attrattore strano può essere esplorato anche dal punto di vista strutturale, geometrico, in particolare con la geometria dei frattali, altra scoperta straordinaria della fine del secolo scorso, di Benoit Mandelbrot [41].

SBQ Magazine
 06 - 2019

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Cosa sono i frattali? La geometria frattale fu introdotta negli anni 70 da Benoit Mandelbrot [42] con lo scopo di dare una descrizione formale della complessità delle forme naturali. Egli partì da una proprietà frequente nelle forme naturali, ossia l’autosomiglianza, la somiglianza tra le parti e il tutto.  Per far questo egli ridefinì il concetto di misura. Le proprietà più importanti dei frattali sono l’autosomiglianza, l’invarianza di scala, la dimensione non – intera e la simmetria.
Se osservassimo in dettaglio le ramificazioni di un albero, ed andassimo a ingrandire una qualsiasi sua piccola porzione, vedremmo ad ogni ingrandimento, piccolo a piacere, la stessa struttura a scale sempre più piccole: l’aspetto funzionale - via al caos tramite raddoppiamento di periodo - e quello strutturale - frattale - emergono nello stesso elemento osservato, sono due facce della stessa medaglia. Riguardo all’aspetto funzionale esiste una costante universale, chiamata costante di Feigenbaum. Che dire riguardo all’aspetto strutturale? C’è qualche marchio di fabbrica, qualche costante universale nel mondo dei frattali?

Se osserviamo i frattali di Mandelbrot [43], troviamo che sono presenti delle spirali, o meglio delle spirali logaritmiche, ed una particolare classe di esse che prende il nome di spirale aurea. Il rapporto aureo, o sezione aurea, o rettangolo aureo, o spirale aurea, è un numero, una costante, un rapporto universale, che ritroviamo in tutte queste figure geometriche, ed è presente sovente in natura. La ritroviamo nella fillotassi (disposizione di foglie, rami, semi) del girasole (disposizione dei semi del suo disco), dei broccoli, dei cavolfiori, dei petali dei fiori, nella dimensione delle foglie dei fiori (es. delle rose), nelle conchiglie (nautilus), nel corno del muflone, nella coda del cavalluccio marino, nelle galassie, nel DNA nucleare. La proporzione aurea è pure in relazione con il comportamento del sistema solare [44].  I movimenti fisici dei pianeti lungo curve ellittiche, il cui numero di spire corrisponde alla sezione aurea, sono le traiettorie più stabili di fronte al sopraggiungere di perturbazioni. Come afferma Gary Bruno Schmid [45] “l'essenza irrazionale del caos sta in un rispecchiamento infinito di ordine. E in questo infinito ordine c'è ciò che noi chiamiamo bellezza ed armonia.  Nell'irrazionalità propria del caos e della "sezione aurea" si trova l'ordine di una armonia universale, cioè la stabilità dell'aureo numero di spire: l'essenza stabile del cosmo sta proprio nel suo disordine”.

 
Il rapporto aureo è strettamente connesso con la successione di Fibonacci (che si crea partendo dall’unità e sommando sempre i due numeri precedenti; es. 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 89 eccetera). La sequenza dei rapporti di due numeri consecutivi di Fibonacci: ½,2/3, 3/5, 5/8, 8/13, 13/21, 21/34, 34/55, 55/89, tende a phi, ossia al rapporto aureo.


Il rapporto aureo phi lo ritroviamo pure in ambito medico: durante il passo, il rapporto tra la fase di appoggio (stance) e la fase di oscillazione dell'arto inferiore (swing) è fisiologicamente pari a phi [46], mentre in soggetti con patologie neurologiche non c’è la convergenza al rapporto aureo. Analogamente anche il rapporto tra le fasi cardiache diastolica e sistolica [47] è stato scoperto essere, in fisiologia, prossimo alla proporzione aurea.

Riepilogando, il rapporto aureo (angolo/spirale/rettangolo) è presente ovunque in natura ed anche nel corpo umano ed è il parametro che garantisce la maggiore resistenza alle perturbazioni. Favorisce perciò la stabilità di un sistema ed il mantenimento del suo equilibrio. Parimenti, secondo la microangiologia clinica, in fisiologia le oscillazioni tendono a phi, mentre quando ci si allontana dalla fisiologia non c’è più la convergenza a questa costante universale.

In sintesi, dal punto di vista funzionale, nella via al caos deterministico del raddoppiamento di periodo c’è un marchio di fabbrica rappresentato dalla costante universale delta scoperta da Feigenbaum; da un punto di vista strutturale, che è l’altra faccia della medaglia, i frattali hanno un marchio di fabbrica rappresentato dalla costante universale phi, il rapporto aureo, presente ampiamente in natura ed anche nel corpo umano.

La microangiologia clinica del dottor Stagnaro conferma tutto questo: in fisiologia le oscillazioni microvasali tendono dal punto di vista funzionale al delta di Feigenbaum e dal punto di vista strutturale-frattalico a phi, il rapporto aureo. Ci manca solo una conferma: è proprio vero tutto questo in generale, in assoluto? E’ vero che la costante di Feigenbaum ed il rapporto aureo sono così intimamente correlate?

Ancora una volta la matematica ci viene in soccorso grazie al lavoro di un gruppo di matematici che si sono posti questo quesito, ossia se c’è correlazione tra phi, Fibonacci ed il caos deterministico [48]. Essi hanno trovato che la convergenza a phi, sezione aurea, il più irrazionale tra i numeri, ossia quello che più difficilmente si può rappresentare con l'aiuto di numeri razionali, si verifica di concerto con l'esordio del caos deterministico (il cui marchio è delta, quando la via al caos è il raddoppiamento di periodo).

            C'è un rovesciamento di prospettiva. Il caos deterministico è sinonimo di ordine, un ordine complesso, di grado più fine ed elevato. L'infinito è di una caotica e armonica e divina bellezza: stabilità-instabilità, equilibrio-non-equilibrio, armonia-disarmonia, ordine-disordine, complessità-semplicità, ogni cosa si completa col suo opposto. La sezione aurea è il numero più irrazionale che esista, ha a che fare con l'infinito e la complessità più estrema, e allo stesso tempo ha a che fare con il finito e la semplicità totale della bellezza delle forme e di ciò che è nascosto dietro esse.

Ripensando al diagramma di biforcazione, o ad un albero di qualsiasi natura, partendo dalla generazione dell'uno, dal suo tronco iniziale, si passa poi alla generazione del due, del tre, del molteplice, ma in maniera semplice, attraverso precise ed armoniche leggi e di concerto con ben definite costanti universali come il delta di Feigenbaum è il phi aureo.  Il segmento unitario è sia finito che infinito, e si trova in un equilibrio stabile ed armonico, grazie al rapporto aureo. Questo è risaputo da secoli. Dove sta la novità? Nella teoria del caos. Un sistema caotico per definizione può essere stabile o instabile, è regolato da equazioni ben definite, con variabili e parametri. A seconda dei parametri il sistema può essere o meno in equilibrio, e l'equilibrio può essere più o meno stabile.

Quando il rapporto aureo entra in processi non lineari come parametro regolante, ciò produce stabilità e fine struttura di scala in altrimenti sistemi caotici, ma instabili, ossia tendenti a rompere la loro fine struttura complessa degenerando in ordini (equilibri) più semplici e banali (ad esempio, equilibri periodici, di ciclo limite o di punto fisso).

Riepilogando: l’attrattore strano, che è l’espressione dell’equilibro in fisiologia, secondo la microangiologia clinica, ha funzionalmente le caratteristiche della caoticità - complessità contraddistinte dalla costante universale delta di Feigenbaum e strutturalmente-geometricamente ha le caratteristiche della frattalità contraddistinta dalla costante universale phi, rapporto aureo. Quando non c’è la tendenza a queste due costanti, che sono due facce della stessa medaglia, ci allontaniamo dalla fisiologia.

La convergenza a phi, il più irrazionale tra i numeri, si verifica di concerto con l'esordio del caos deterministico (il cui marchio è delta, quando la via al caos è il raddoppiamento di periodo); phi favorisce la stabilità e mantenimento di equilibrio di un sistema, perché è il parametro che permette la migliore resistenza alle perturbazioni; il grado di complessità (delta) riflette la capacità del sistema (phi) di rispondere ed adattarsi a perturbazioni.

In conclusione, per rispondere alla domanda iniziale (quale ordine strutturato connette tutto quanto prima citato – la realtà dentro (corpo umano) e fuori di noi (le cose della natura) - che mostra straordinarie similitudini e connessioni) abbiamo cercato di dialogare con il reale, di camminare dentro alcune di queste realtà, con dei “linguaggi” che più si approssimano ed aderiscano ad essa. La novità consiste nel poter dialogare e seguire tali realtà (quanto più ad esse ci si può avvicinare) molto da vicino, quasi dal di dentro, con strumenti innovativi e non-invasivi.  Questo contributo ci viene dato dal caos deterministico e dai frattali, discipline di matematica e geometria applicate ai fenomeni della natura, in particolare nello studio delle sue dinamiche non-lineari e complesse e dimensioni non intere. Questi contributi mettono in evidenza interessanti aspetti delle relazioni e somiglianze tra le singole parti ed il tutto, dell’interconnessione tra le parti e dell’unità del tutto, dell’informazione ivi contenuta. Questa realtà è contraddistinta da un insieme di principi comuni (delta, phi), che ne costituiscono i suoi fondamenti. Anche sul piano biologico sono riflessi questi principi.

Abbiamo infine scoperto che la risposta alla domanda iniziale - “quale ordine strutturato connette….?” è celata nel quesito medesimo: è infatti proprio l’ordine strutturato che connette tutte le cose investigate che ci appaiono simili, anzi è un ben preciso ordine strutturato, un ordine superiore, complesso, che ha le caratteristiche dell’essere “strano”, ovvero caotico e frattale.

C’è un ordine superiore, complesso, caotico e frattale, che connette la realtà dentro e fuori di noi.

Tenere in dovuto conto questi attributi e contributi invita ad un mutamento di pensiero, ad un salto paradigmatico, ad un’elevazione del pensiero umano. Il pensiero umano dovrebbe entrare in sintonia (sulla stessa lunghezza d’onda) e conformarsi alla realtà, non viceversa (deformandola per farla star dentro limitati pensieri), e ciò esige una versatilità, plasticità, flessibilità, adattabilità e apprendimento continuo del pensiero, che giocoforza non può più essere lineare-razionale, bensì non-lineare e creativo.

Nella fisiologica complessità delle dinamiche non-lineari dei sistemi biologici (e nella natura in genere) ci sono dunque dei capisaldi, delle fondamenta, delle pietre angolari, costituite da costanti universali, da relazioni, da proporzioni che favoriscono l’armonia, la bellezza, la stabilità, la vitalità di tali sistemi, mentre quando non c’è la convergenza a questi rapporti, il sistema perde di unità e compattezza, tendendo a disgregarsi ed alle qualità contrarie: disarmonia, instabilità, mortalità, eccetera.

L’obiettivo della prevenzione primaria e pre-primaria SBQ, è quello di cogliere in fase diagnostica quei sistemi biologici che si allontanano dalla fisiologia in soggetti finemente selezionati, al fine di suggerir loro le opportune modalità, stili di vita e trattamenti idonei a ri-strutturare gli ordini-equilibri complessi perduti e parallelamente a ripristinare la convergenza alle suddette costanti (phi, delta) ed alle loro virtuose qualità connesse.
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Bibliografia







[1] Camponeschi I, Caramel S, Lo Conte N, Marchionni M, Mastroianni D, Obertello L,  Sabattini M, Vanoli GP. A Tribute to Sergio Stagnaro: A Scientific Odyssey. Neuroquantology, 11:2, 2013.   
Link: http://www.neuroquantology.com/index.php/journal/article/view/676
[2] Bateson G. Verso un'ecologia della mente, Milano, Adelphi, 1977.
[3] Bateson G. Mente e natura, un'unità necessaria, Milano, Adelphi, 1984.
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