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Articolo 

Articolo Scientifico-Teologico
Titolo Provvisorio: L'Informazione come Ponte Transdisciplinare: Un Modello Unificante di Scienza, Filosofia e Teologia attraverso gli Attrattori Strani, l'Entanglement e la Coscienza Attiva
Autore:
Rivista di Destinazione Potenziale: [Zygon: Journal of Religion and Science o simile]
Abstract
Il presente articolo propone un modello unificante transdisciplinare tra scienza, filosofia e teologia, superando i riduzionismi e i conflitti tradizionali. Il terreno comune viene identificato nel concetto di Informazione (in-formatio, ciò che dà forma), che ha uno statuto ontologico cruciale sia nella fisica moderna che nella teologia classica. Attraverso l'integrazione della teoria dell'ordine implicato di David Bohm e la teoria del caos deterministico (attrattori strani), l'informazione attiva viene interpretata come l'attributo formante dello Spirito Creatore (Logos e Sapientia divina). Questo modello è esteso analogicamente all'antropologia teologica, utilizzando la visione della coscienza di John Henry Newman come un "attrattore morale". Si dimostra come il linguaggio scientifico moderno possa descrivere l'azione dinamica di Dio nel cosmo e nel cuore umano, fornendo una cornice coerente per il dialogo tra fede e ragione.
Parole Chiave: Transdisciplinarità, Informazione Attiva, David Bohm, Teoria del Caos, Attrattore Strano, John Henry Newman, Coscienza, Scienza e Teologia, Filosofia della Scienza.

 
1. Introduzione: La Necessità di un Nuovo Paradigma
La relazione tra scienza e fede è stata storicamente complessa, oscillando tra conflitto, indipendenza (il modello NOMA dei "magisteri non sovrapposti" di Stephen Jay Gould) e dialogo superficiale. Nessuno di questi approcci è pienamente soddisfacente per una comprensione olistica della realtà, che per sua natura è unificata. La frammentazione disciplinare ha portato a riduzionismi, sia materialisti da una parte che fideisti dall'altra, che non rendono giustizia né alla ricchezza del creato né alla profondità dell'esperienza spirituale umana.
L'ipotesi centrale di questo articolo è che un terreno comune possa essere trovato nel concetto di Informazione, inteso non come mero dato o segnale (nel senso della teoria di Shannon), ma nel suo senso etimologico e metafisico di principio attivo che "dà forma" (in-formatio) alla materia e all'energia. Questo concetto funge da ponte ontologico tra la descrizione scientifica del come funziona l'universo e la riflessione teologica sul perché e sul fine (teleologia) dell'esistenza.
Il modello si articola su due pilastri concettuali che utilizzano il linguaggio della scienza della complessità (teoria del caos e meccanica quantistica):
  1. L'Informazione Cosmologica: L'uso dell'informazione attiva di David Bohm e degli attrattori strani per spiegare l'ordine nell'universo fisico, radicandoli nella Sapienza Divina (Logos e Sapientia).
  2. L'Informazione Antropologica: L'applicazione analogica degli attrattori strani alla coscienza umana, basata sulla teologia di John Henry Newman, come interfaccia etica con il Logos attivo.
 
1.1. Stato dell'Arte e Posizionamento del Modello
Il dibattito sull'interazione tra scienza e teologia ha radici antiche nel pensiero occidentale, dal Logos di Eraclito e Plotino, alle forme platoniche e le cause formali e finali di Aristotele e Tommaso d'Aquino, che vedevano il cosmo intriso di razionalità e scopo divino.
Nel mondo contemporaneo, il dialogo è stato ripreso da pionieri come Ian Barbour, che ha delineato diverse tipologie di interazione, e Arthur Peacocke, che ha esplorato la nozione di "azione di Dio" attraverso i processi naturali emergenti. John Polkinghorne ha proposto un'integrazione che sfrutta la fisica della complessità e la teoria del caos per permettere un'azione divina non invasiva (top-down). Paul Davies ha esplorato i fondamenti fisici e cosmologici dell'informazione, suggerendo che le leggi stesse siano "informazione dura". Thomas Torrance ha insistito sulla necessità di un realismo teologico e scientifico unificato (uni-verse). Più recentemente, Luciano Floridi ha formalizzato una vera e propria "filosofia dell'informazione" con implicazioni ontologiche.
Mentre questi autori offrono framework preziosi, il nostro modello si discosta offrendo un'integrazione ontologica più profonda. Utilizziamo specifici strumenti concettuali della fisica quantistica (l'ordine implicato e la non-località di Bohm) e della teoria del caos deterministico (attrattori strani e frattali) per fornire un linguaggio unificante che risuona direttamente con la teologia della coscienza di John Henry Newman. Superiamo l'approccio di Barbour per proporre un modello di integrazione più audace che non relega l'azione divina solo all'emergenza o alle condizioni iniziali, ma a un'informazione attiva e immanente.

Una chiarificazione terminologica è necessaria. L'approccio qui proposto distingue nettamente tra il caos inteso nel senso greco antico o biblico (tohu wa-bohu), ovvero come stato primordiale di informe, vuoto e disordine (come descritto in Gen 1,2), e il caos deterministico della scienza moderna. Quest'ultimo, lungi dall'essere mera casualità, è il comportamento apparentemente stocastico di un sistema governato da leggi precise e non lineari. Il nostro modello si basa su quest'ultima accezione: l'ordine divino non è un determinismo meccanicistico, ma un principio formante (l'informazione attiva) che guida il sistema dal caos (disordine biblico) al cosmos (ordine, armonia, bellezza), utilizzando la dinamica complessa descritta dagli attrattori strani, che possiamo chiamare determinismo caotico e quantistico, che dà spazio al libero arbitrio e alla creatività. Verrà anche operata una distinzione critica rispetto agli approcci che confondono la complessità con il caso (es. Prigogine, Morin), ribadendo il rigore matematico del caos deterministico.
L'attrattore strano viene qui utilizzato come immagine analogica e soprattutto va ricordato che non può essere preso come perno e fulcro di un modello come fatto da certi autori (vedi Laszlo) perché esso non è un principio primo, di fatti esso è semplicemente un equilibrio di un sistema dinamico non lineare, un tipo di ordine strutturato e complesso, con geometrie frattali, un ordine superiore di una legge deterministica.Dietro un attrattore strano vi è sempre una legge che lo genera. Questo modello si discosta anche da modelli ad esempio di fisici quantistici (vedi ad esempio Carlo Rovelli) che mettono al centro le connessioni, le relazioni tra le parti. Queste non possono essere considerate centrali, né topologicamente né teologicamente, perchè esse sono semplimente parte di un ordine strutturato e complesso e frutto di una legge sottostante, o di variabili nascoste che agiscono implicitamente, secondo un ordine implicato.
Questo modello è però in sintonia con le proprietà dei sistemi dissipativi come studiati da Prigogine, ricordiamo che il caos deterministico e gli attrattori strani ci possono essere solo in sistemi dissipativi, non in quelli conservativi, che si possono osservare ovunque in natura (es. I cicloni, i laser, gli ecosistemi) e che sono fedeli alla triade stimolo energetico informazionale, raggiungimento di una soglia critica, formazione di una novità, di un ordine strutturato che emerge, come ad esempio nelle celle di Benard. Si utilizzano i termini emergenza ed auto-organizzazione per descrivere gli ordini suscitati, ma occorrerebbe sempre precisare che c'è sempre una legge sottostante che agisce, nota o ignota che sia. Niente nasce per caso o dal nulla come si potrebbe pensare secondo la epistemologia della complessità di Morin, che mischia il caso con concetti presi a prestito dalla teoria del caos deterministico. Caos deterministico e caso sono agli antipodi, non possono essere mischiati o confusi.
 
 
2. L'Informazione Attiva e l'Ordine Implicato: Oltre il Materialismo
La fisica classica descriveva un universo meccanicistico, fatto di parti indipendenti che interagiscono localmente. Le scoperte del XX e XXI secolo, in particolare fenomeni come la non-località e l'entanglement quantistico, hanno messo in crisi questa visione, suggerendo una realtà più profonda e interconnessa. L'interpretazione ontologica della meccanica quantistica proposta da David Bohm (la teoria dell'ordine implicato ed esplicato) offre una spiegazione causale, deterministica ma non meccanicistica di questi fenomeni.
Prima di procedere, è cruciale definire il concetto di Informazione. Nel suo senso più comune, "informare" significa trasmettere conoscenza o dati. Il significato che utilizziamo in questo articolo è quello etimologico e filosofico: in-formare, ovvero "dare forma", modellare secondo una forma (morphé in greco), agendo come principio attivo di distinzione dell'essenza dinamicamente contrapposto alla materia.
 L'informazione attiva non è energia o materia nel senso convenzionale, ma un principio guida immateriale che "dà forma" (in-forma) e modella il flusso indifferenziato di energia nell'ordine esplicato (la realtà materiale che percepiamo). L'informazione attivata attualizza la materia dando adito alle cose del mondo fisico. È un principio non locale che agisce sull'intero sistema, superando i limiti della causalità locale newtoniana.
Nel contesto filosofico classico (soprattutto aristotelico), informare è l'atto che fa passare un essere dalla potenza all' atto, determinandolo nella sua natura. L'informazione è quindi "attualizzazione" della materia-potenza.
Bohm riscrive l'equazione di Schrödinger, introducendo un termine aggiuntivo: il Potenziale Quantico (Q). In lavori successivi, Bohm e Basil Hiley hanno identificato questo potenziale con la "informazione attiva" (active information). L'informazione attiva non è energia o materia nel senso convenzionale, ma un principio guida immateriale che "dà forma" (in-forma) e modella il flusso indifferenziato di energia nell'ordine esplicato (la realtà materiale che percepiamo). L'informazione attivata attualizza la materia dando adito alle cose del mondo fisico. È un principio non locale che agisce sull'intero sistema, superando i limiti della causalità locale newtoniana.
L'informazione presiede alla formazione di nuovi organismi, ossia "dà" e "comunica" forma (aspetto esteriore distintivo) e ordine (struttura e funzione, dinamiche e connessioni). L'informazione è, infatti, un principio ordinatore. Certe patologie, ad esempio, sono dovute a un'errata lettura o trasmissione di informazioni (disordini patologici).
Il concetto di informazione è strettamente legato al concetto di ordine: l'informazione genetica è portata dall'ordine in cui si succedono le basi lungo la doppia elica del DNA; in un messaggio binario, l'informazione è data dall'ordine in cui si susseguono i bit. Una maggiore informazione è rappresentata da un maggior grado di ordine.
Una misura dell'informazione è l'entropia, la quale ha però significati diversi che richiedono attenzione. In termodinamica un aumento dell'entropia equivale a un aumento di disordine (es. fusione del ghiaccio), mentre nella teoria dell'informazione, un aumento dell'informazione porta a una riduzione dell'entropia dell'informazione (struttura cristallina del ghiaccio). È fondamentale mantenere distinti questi contesti.
Riassumendo, l'universo non è composto solo di materia ed energia, ma anche di informazione. L'universo fisico non è qualcosa di indeterminato, ma esiste con proprietà specifiche, trasportando con sé una certa informazione. L'informazione è ciò che dà forma alla materia-energia ed è anche ciò che rende il mondo materiale conoscibile e intelligibile.
 
 
2.1. Non-Località, Entanglement e la Metafora dell'Iceberg
Il concetto di non-località è cruciale per comprendere l'informazione attiva. L'entanglement quantistico—dove due particelle distanti rimangono istantaneamente e misteriosamente correlate—non è interpretato da Bohm come un misterioso segnale superluminale, ma come la prova che le particelle non sono mai state veramente separate.
La metafora dell'iceberg è illuminante: la parte emersa (l'ordine esplicato, la realtà materiale che percepiamo come divisa e locale) appare separata. Ma la vasta parte sommersa (l'ordine implicato, non-locale, unito e compatto) è un'unica realtà soggiacente che guida le parti emergenti. La correlazione a distanza (entanglement) è semplicemente l'effetto superficiale di un'unità profonda e nascosta, guidata dall'informazione attiva che permea l'intero sistema.

2.2. Il Salto Ontologico: Radicare l'Informazione nella Teologia Classica
Mentre Bohm (e Hiley) utilizza il suo modello per dialogare con filosofie orientali, lasciando intuire un’aderenza ad una coscienza collettiva o "Uno" impersonale (olomovimento), l'approccio qui proposto radica la fonte ultima dell'informazione attiva nella teologia classica cristiana. La sua visione, pur utile concettualmente, è ontologicamente insoddisfacente se posta in dialogo con una teologia monoteista che postula un Dio personale e relazionale.
Nel nostro modello, l'informazione attiva è identificata con l'attributo formante del Logos (il Verbo) e dello Spirito Santo (la Sapienza creatrice). Questo principio è simultaneamente:
  • Trascendente: La sua origine risiede nella natura eterna e immutabile di Dio. L'informazione precede la legge fisica stessa; è la fonte ontologica da cui la legge scaturisce e che istituisce l'ordine (l'attrattore ultimo e increato).
  • Immanente: Agisce all'interno della materia e dell'energia, d’accordo con le leggi fisiche, agendo sulla "legge" e sull'ordine intrinseco della creazione. Questo si riflette nell'immagine biblica dello Spirito (ruach Elohim) che "aleggiava sulle acque" (Gen 1,2), un principio attivo, un "soffio di vita" (nishmat chayim) che informa la creazione (Gn 2,7; Gb 33,4; Sal 33,6).
    Questo principio immanente agisce come l'attrattore strano, le cui caratteristiche (unità, densità e compattezza) riflettono, da un lato, l’unità e l’indivisibilità dell’ordine implicato di Bohm (manifesto nella non-località), e dall’altro, l’unità e la semplicità di Dio che informa coerentemente l’intero creato

​L'azione creatrice dello Spirito non si limita all'istante iniziale (creatio ex nihilo), ma è un'azione continua che porta la creazione dal suo stato potenziale (informe) all'attualità formata, alla sua perfezione (formato e bello). Come spiegava San Basilio nel IV secolo, la volontà del Padre crea per mezzo del Figlio e porta a perfezione mediante lo Spirito Santo [Nota/Citazione]. Sant'Ambrogio osserva in modo simile: "Quando lo Spirito cominciò ad aleggiare su di esso [il creato], il creato non aveva ancora alcuna bellezza. Invece, quando la creazione ricevette l’operazione dello Spirito, ottenne tutto questo splendore di bellezza che la fece rifulgere come ‘mondo’ [‘cosmos’]" [Nota/Citazione].Lo Spirito è la forza misteriosa che spinge la creazione verso il suo compimento, come espresso in Romani 8, 22 e nel Salmo 104, 29-30 ("Mandi il tuo Spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra"). Questa è la creazione che continua, un'azione dinamica che guida il passaggio dal caos (inteso come disordine e assenza di forma, tohu wa-bohu) al cosmo (ordine e armonia). Sant'Agostino chiarisce ulteriormente il concetto: il male non è una sostanza, ma la corruzione della "misura, forma o ordine naturale" [Nota/Citazione]. Il ruolo dell'informazione attiva divina è restaurare e sostenere continuamente questa misura, forma e ordine, manifestando un ordine strutturato, finemente strutturato e complesso. Dio crea con sapienza, e il creato è disposto "con misura, calcolo e peso" (Sap 11,20), non è il prodotto di una qualsivoglia necessità, di un destino cieco o del caso.
L'esistenza dell'informazione nell'universo fisico o biologico rimanda all'esistenza di una intrinseca "finalità" (teleologia), in quanto "trasporto di informazione". La presenza di informazioni e di scambi di informazioni necessari ai processi funzionali degli organismi viventi è in stretto collegamento con quella proprietà unica della vita che riguarda la sua tendenza a conservarsi (ordine strutturato stabile) e a riprodursi (dinamiche dell’ordine che si perpetua, come negli ipercicli catalitici di Eigen).
Questa finalità intrinseca è supportata dalla teologia della creazione continua (creatio continua). Dio non abbandona a se stessa la sua creatura dopo averla creata; non le dona soltanto di essere e di esistere, ma la conserva in ogni istante nell'«essere», le dà la facoltà di agire e la conduce al suo termine, come espresso nel Libro della Sapienza: "Tu ami tutte le cose esistenti... Come potrebbe sussistere una cosa se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l'avessi chiamata all'esistenza?" (Sap 11, 24-26). Riconoscere questa completa dipendenza dal Creatore è fonte di sapienza e libertà.

L'informazione attiva divina è pura, autonoma e catalitica; è sia nella legge che nelle oscillazioni della materia, dando loro forma e ordine, proprio come la parte sommersa dell'iceberg guida coerentemente la parte emersa.
C'è una circolarità virtuosa dell'informazione: essa è la sorgente trascendente della legge, ma è anche intrinsecamente presente (immanente) nell'azione della legge e nell'ordine dinamico che ne emerge.
Lo Spirito è sempre e ovunque presente, è potenza (potentia); nel momento esatto in cui viene invocato e agisce, da potenziale diventa attuale (actu), da potenza diventa atto, come descritto nell'esegesi patristica.
Questa dinamica trova una potente analogia teologica nel concetto di attualizzazione sacramentale. Nell'Eucarestia o nel sacramento della riconciliazione, lo Spirito Santo è il protagonista che permette l'attualizzazione (memoriale) del sacrificio di Gesù nel pane che diventa carne e nel perdono dei peccati. L'imposizione delle mani e l'invocazione dello Spirito rendono presente e attuale, "fanno memoria" in senso forte, un evento avvenuto una volta per tutte.
Similmente, nel nostro modello, l'informazione attiva (attributo dello Spirito) è in potenza nell'ordine implicato e diventa attuale nell'atto di in-formare la materia/energia, portando dal caos primordiale al cosmos ordinato e armonioso, in un'azione incessante e strutturata.

 
3. La Visione Preveggente di Newman: L'Ordine Dinamico e i Frattali
Per sostenere ulteriormente l'idea di un ordine complesso, dinamico e non casuale che emerge dall'informazione attiva, ci rivolgiamo al Cardinale John Henry Newman (1801-1890). Newman, decenni prima che la teoria del caos e la geometria frattale fossero sviluppate, ha espresso una notevole anticipazione concettuale sull'ordine e la complessità.
Newman respingeva fermamente l'idea del caso, che era ancora dibattuta tra i filosofi del suo tempo, e la considerava incompatibile con una visione teistica del creato:
“C'era un tempo in cui i filosofi sostenevano che tutte le cose accadevano a caso; che i fenomeni del mondo materiale erano il risultato della danza cieca di atomi eterni [...] Una tale fantasia è ora semplicemente disprezzata e abbandonata anche da coloro che non riconoscono il Divino Creatore nelle sue opere.”

Egli descriveva un ordine gerarchico e dinamico negli attributi divini stessi (potere subordinato alla saggezza, giustizia all'amore, ecc.), che si rifletteva poi in modo speculare nella creazione. La sua descrizione della struttura della natura è sorprendentemente vicina alla moderna geometria frattale:
“In ognuno di questi esempi, nel suo insieme e nelle sue parti, nei suoi diversi aspetti, ci si presenta sempre la stessa immagine di diritto e di regola; come in quelle sostanze cristallizzate del mondo fisico, che, sia nella massa che nei dettagli, consistono in una reiterazione di un'unica e medesima struttura.”

Questa "reiterazione" e "unica e medesima struttura" sono la definizione esatta di auto-somiglianza e invarianza di scala, le proprietà distintive dei frattali (geometria della natura sviluppata da Benoît Mandelbrot negli anni '80). L'informazione attiva divina non genera un universo statico o uniforme, ma un sistema dinamico, ricorsivo, armonico e "bello", che l'attrattore strano aiuterà a modellare e descrivere.
 



4. L'Attrattore Strano: Un Linguaggio per l'Immanenza e la Trascendenza

L'ubiquità delle strutture frattali nella natura stessa, dai sistemi biologici come la retina, l'albero bronchiale e il microcircolo, fino a fenomeni esterni come alberi, delta dei fiumi e nuvole, ci mostra come l'ordine naturale rispecchi un ordine dinamico non lineare. In questa prospettiva, l'informazione attiva di Bohm diviene attualità nell'ordine esplicato (la realtà locale), mediata da una vera e propria interfaccia matematico-geometrica governata dal caos deterministico e dalle strutture frattali. Questa interfaccia può essere associata all'attrattore strano, che non è una mera metafora. Esso diventa una realtà ontologica quando, per analogia, lo applichiamo alla coscienza secondo Newman, concepita come l'interfaccia tra il Creatore e le sue creature.
La metafora scientifica che unifica questi concetti—dall'ordine implicato di Bohm alla visione di Newman—è l'attrattore strano (strange attractor) della teoria del caos deterministico, un concetto introdotto da David Ruelle e Floris Takens nel 1971. L'attrattore non è la legge matematica che lo descrive, ma l'equilibrio dinamico emergente del sistema complesso stesso, che può essere osservato tramite la matematica applicata ai sistemi dinamici non lineari. Esso è governato da leggi deterministiche precise (analoghe all'informazione attiva o alla Lex Aeterna divina), ma l'attrattore stesso è la forma dell'ordine dinamico che scaturisce dall'applicazione di tale legge. Le sue orbite sono infinite, non si intersecano mai e manifestano sia imprevedibilità (sensibilità alle condizioni iniziali) che un ordine intrinseco. È un ordine complesso, non banale, caratterizzato da proprietà topologiche definite: unità, densità e compattezza.
Lungi dall'essere casuale, il caos deterministico è un ordine complesso, finemente strutturato, reale, tangibile e misurabile. Quello che appare inizialmente, in superficie, come casuale o stocastico, a un livello più profondo di comprensione è invece deterministico. Questo è illustrato efficacemente dalla Mappa di Poincaré, dove una distribuzione iniziale apparentemente casuale di punti rivela progressivamente strutture ordinate e complesse, geometrie frattali, dopo un numero sufficiente di iterazioni.
La mappa di Poincaré di primo ritorno mostra una distribuzione iniziale apparentemente casuale in seguito a un numero non sufficientemente grande di iterazioni,  ma successivamente, superata una certa soglia di iterazioni, mostra una  distribuzione ordinata di punti, frattale, proveniente dalla stessa unica legge.
Traendo spunto da questa mappa, si comprende perché la fisica dominante, in particolare quella delle particelle, si focalizza ancora su modelli probabilistici centrati sulla casualità: non riesce ad andare sufficientemente in profondità. Strumenti e tecnologie attuali consentono una visione superficiale, relativa e incompleta che ancora non riesce vedere la fine struttura dell'ordine complesso, un limite riconosciuto da fisici come David Bohm e Gerard ‘t Hooft.
L'informazione attiva, quando si attualizza nella natura (da potentia ad actum), agisce come l'attrattore strano che modella l'universo. Questo "attrattore" rappresenta l'ordine dinamico del cosmos, in netta opposizione al caos inteso come disordine informe.
 La "creazione perfetta" manifesta l'armonia di questo attrattore. La "corruzione" o l'imperfezione del mondo fisico (il "male" come assenza di forma, misura e ordine, secondo Agostino)  può essere vista come la perdita delle proprietà dell'attrattore (unità, densità, compattezza), che scema verso equilibri più semplici e degradati (punti fissi, cicli limite). In questo contesto, l'unità, la compattezza e la densità dell'attrattore strano (che abbiamo associato all'ordine implicato di Bohm) sono direttamente proporzionali alle connessioni e alle relazioni tra le parti (l'entanglement nell'ordine esplicato). Se l'attrattore si degrada o collassa, le relazioni si indeboliscono, e le parti appaiono sempre più isolate e caotiche nel senso comune del termine (disordine, frammentazione).
Per essere precisi, alla luce di quanto scoperto scientificamente, non tutto può essere spiegato nei minimi dettagli, né previsto con certezza (pensiamo alla meteorologia), perché i fenomeni naturali con dinamiche caotico-deterministiche hanno come caratteristiche l'imprevedibilità, l'incertezza (diversa da quella stocastica) e la dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali. Le previsioni rimangono locali e di breve periodo.


4.1. L'Attrattore Morale: La Coscienza di Newman e le Relazioni Umane
L'analogia si estende in modo potente al piano antropologico, creando una risonanza tra macrocosmo e microcosmo. La coscienza umana, secondo Newman, non è un semplice "senso di proprietà" sociale, ma il "nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità". Egli la definisce una "legge dello spirito", un'interfaccia dinamica:
“Tramite la coscienza si fa conoscere in modo mirabile quella legge che trova il suo compimento nell’amore di Dio e del prossimo.”
Questa "legge dello spirito" genera l'attrattore strano morale. Esso agisce secondo una Legge eterna (la voce di Dio, il Logos, che possiamo associare all'informazione trascendente), ma l'attrattore stesso è l'equilibrio dinamico della vita virtuosa che scaturisce dall'aderenza a tale legge. L'azione è imprevedibile e non-lineare a causa della dipendenza sensibile alle condizioni iniziali (il libero arbitrio umano).
L'uomo non è un automa, ma un agente morale che sceglie come rispondere alla Voce. La dinamica caotico-deterministica dell'attrattore rispecchia il libero arbitrio e la creatività umana.

La stabilità dell'attrattore rappresenta la vita virtuosa e la "coscienza retta" ("coscienza attivata/attualizzata"), che riflette fedelmente l'immagine di Dio e ristabilisce l'entanglement relazionale.  Lungi dall'essere un atto di creazione iniziale, è un rinnovamento continuo: lo Spirito è sempre colui che fa passare dal disordine all’ordine, dalla deformità alla bellezza (come recita il Veni Creator), nell'atto continuo della creazione che si compie in noi. La tradizione giovannea descrive questa nuova realtà di comunione attraverso i simboli dell'"acqua viva" e del "sangue" che sgorgano dal costato di Cristo (Gv 19,34; 1Gv 5,6-8), simboli dello Spirito donato che purifica e crea un "cuore nuovo", capace di amore (Ez 36,25-27; Gv 7,38). L'instabilità porta alla degradazione morale in ordini banali (peccato, egoismo), allontanando l'individuo dalla sua vera forma (in-formatio) e, analogamente, riducendo e compromettendo le relazioni, ovvero l'entanglement relazionale con il prossimo e con Dio (isolamento spirituale).


5. Critiche Anticipate al Modello Proposto
Un modello transdisciplinare così audace deve affrontare diverse obiezioni dalla comunità scientifica e teologica:
  1. Obiezione di Riduzionismo Metaforico: I fisici potrebbero criticare l'uso del potenziale quantico e degli attrattori strani come mere metafore che escono dal loro contesto matematico-empirico. La nostra risposta è che il modello è proposto come cornice ermeneutica o linguaggio analogico per il dialogo, non come prova empirica diretta della teologia. L'analogia è ontologica, non solo descrittiva.
  2. Obiezione di Essenzialismo/Finalismo: I biologi evoluzionisti o i filosofi naturalisti potrebbero obiettare che il modello reintroduce un finalismo teleologico che la scienza moderna ha superato. La risposta è che la teleologia proposta è di tipo "top-down" (informazione attiva che guida) compatibile con l'emergenza e l'evoluzione, non un piano rigido e pre-programmato.
  3. Obiezione di "God of the Gaps": Il rischio di usare le attuali lacune della scienza (es. coscienza, interpretazione della QM) per inserirvi Dio. Il modello qui evita questo, proponendo l'informazione attiva come un principio ontologico onnipresente (immanente), non un tappabuchi per ciò che non capiamo ancora.
 

6. Conclusione: Verso una Nuova Armonia
Integrando l'informazione attiva non-locale di Bohm, l'entanglement, la teoria del caos deterministico e la teologia della coscienza di Newman, abbiamo costruito un modello unificante che supera la frammentazione disciplinare. L'informazione, intesa etimologicamente come principio ontologico che "dà forma" (in-formatio) alla realtà a tutti i livelli, fornisce un linguaggio comune che risuona sia nella fisica quantistica che nell'esperienza spirituale.
La relazione tra informazione, forma e ordine è circolare: l'informazione precede e genera ordine, ma è anche immanente nell'ordine strutturato stesso. L'intera realtà appare organizzata secondo una gerarchia di ordini e forme, una grande architettura in cui l'informazione è stratificata su livelli via via più alti, dal biochimico al neuro-elettrico, fino al livello ontologico fondamentale.
Questo approccio transdisciplinare mostra che scienza e fede non sono solo compatibili, ma si illuminano a vicenda, rivelando un universo e un'umanità intrisi di ordine dinamico, complessità e scopo razionale, fondati sull'unità infinitamente semplice e sull'ordine sovrano di Dio, l'attrattore ultimo di tutta la realtà creata.

L'intera realtà appare organizzata secondo una gerarchia di ordini e forme, una grande architettura in cui l'informazione è stratificata su livelli via via più alti, dal biochimico al neuro-elettrico, fino al livello ontologico fondamentale.
La prospettiva cristiana di un mondo creato dalla Parola divina, quale fonte di intelligibilità e di significato, offre un raccordo con quanto la filosofia, a partire dall'analisi delle scienze, segnala riguardo l'intelligibilità e l'ordine della natura. L'informazione-ordine o l'informazione-finalità manifestate dalla natura potrebbero essere in realtà un'informazione che regola l'esistenza e le proprietà dell'intero universo, in una visione unitaria e onnicomprensiva. In questo senso, possiamo esplorare la correlazione proposta da Pierre Teilhard de Chardin tra complessità e coscienza, che, tradotta in chiave moderna, suggerisce che caos deterministico ed entanglement vadano insieme: aumenta l'uno, aumenta parallelamente l'altro, e viceversa.
In questo modo la teologia può ricondurre il concetto di informazione al rapporto tra il mondo creato e il suo Creatore, in una visione unitaria e trinitaria. Future ricerche potranno esplorare le implicazioni etiche e pratiche di questo modello per la bioetica e l'ecologia, la biologia e la medicina, dove già i fenomeni di caos deterministico ed entanglement e vengono sperimentati, rafforzando ulteriormente il ponte tra una visione scientifica del cosmo e un'etica teologica dell'abitare."



Bibliografia Finale Aggiornata
Aquinas, T. (n.d.). Summa Theologica. (Riferimento a un'edizione specifica se usata).
Aristotle. (n.d.). Metaphysics; Physics. (Riferimento a un'edizione specifica/traduzione usata).
Barbour, I. G. (1990). Religion in an Age of Science: The Gifford Lectures 1989–1990, Volume 1. HarperSanFrancisco.
Bohm, D. (1980). Wholeness and the Implicate Order. Routledge & Kegan Paul.
Bohm, D., & Hiley, B. J. (1993). The Undivided Universe: An Ontological Interpretation of Quantum Theory. Routledge.
Bohm, D., & Peat, F. D. (1987). Science, order, and creativity. Bantam Books.
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